Contenders: Cleveland Cavaliers

Contenders: Cleveland Cavaliers

Arriviamo alla quarta puntata di Contenders.
Arriviamo alla quarta pretendente al titolo NBA.
Voi mi direte, ma fai sul serio? Ci prendi per il culo? I Cavs non vincerebbero nemmeno il Torneo per i dopo-lavoristi dell’Ohio!
Avete tutti ragione, però c’è Lebron James ed è bene che io getti la maschera, venderei tutti i miei familiari per vederlo ancora una volta al microfono della Doris Burke di turno con due trofei scintillanti in mano, il sudore sulla fronte ed il cappellino a coprire la stempiatura, pronunciare le fatidiche parole: “Oh, it’s about damn time…”
Sono i più attesi da Agosto e da Ottobre sono con distacco i più derisi del pianeta.
Vediamo che ne sarà di loro.


 

Perché No.

“Defense, defense, defense…”. Qui il problema è serio, il talento c’è, ma Irving e Love sembrano essere allergici alla difesa, Lebron sarebbe anche un discreto atleta ma è parso un tantino pigro in questi mesi, “Houston, abbiamo un problema”.
– Perché hanno un allenatore nuovo, un vero esperto, un vero vincente, un vero fenomeno, già ma in Europa. Non è questione di più facile o più difficile è questione di ambiente e modi differenti, sta già accusando i colpi e Blatt rischia di pagare per tutti.
– Perché abbiamo visto tutti come questi progetti di unire 3 stelle assieme possano funzionare, si ma difficilmente questo può accadere al primo anno. Hanno cacciato in malo modo la promessa Wiggins e quindi di pazienza all’orizzonte ne vedo un gran poca, reggeranno?
– Perché in questi mesi il linguaggio del corpo di James è sembrato piuttosto equivoco, gioca ancora molti possessi in post-basso ma se a Miami era di base la PF al fianco di Bosh qui si è tornati agli albori, più gioco perimetrale, più forzature, percentuali più basse, altro allarme?
– Perché Kevin Love rappresenta il più grande punto di domanda che io ricordi nella Nba recente.
Talento offensivo di primo livello, ma la palla la vede un gran poco, sarebbe anche un lottatore di spicco ma ultimamente gli mangia in testa chiunque, sarà adatto assieme a Irving e James? Bah.
– Perché la cessione in corsa di Waiters e l’arrivo di uno scellerato come J.R Smith difficilmente rappresenta una buona notizia e la speranza che maturi proprio ora sembra un pò utopica.


Perché Sì.

– Perché i Cavs fanno parte per loro fortuna della Conference più debole, nettamente più debole.
Atlanta, Chicago e Washington sono le uniche alternative possibili, sicuramente più solide, ma in quanto a talento sono dietro, quindi chissà…
– Perché l’arrivo dell’Armata Russa è stato a mio parere molto importante. L’infortunio di Varejao ha tolto molto a Cleveland ma Mozgov è un più che degno sostituto e Lebron l’ha già definito come il lungo più forte con cui abbia giocato, dopo Zi.
– Perché può apparire retorica ma comunque Lebron è sempre Lebron. Dal suo rientro il record è 11-1 e resta un gradino sopra tutti gli altri. Come può non essere un punto a loro favore?
– Perché certo, ad Ovest almeno almeno 7 squadre sono decisamente più appetibili, però ai Cavaliers toccherà affrontarne una al massimo di queste e, tutto può succedere.
– Perché Kevin Love potrebbe decidere di fare sul serio e allora credo che la pigrizia di Lebron sarebbe solo un lontano ricordo, le lacune di Irving pure e diventerebbero letteralmente Ingiocabili.

Onestamente solo un tifoso sognatore può credere davvero che ce la facciano.
Il ritorno romantico del figliol prodigo ha commosso molti quest’estate, ma la durezza del campo è un’altra cosa, se non ci sarà difesa di squadra e fluidità offensiva, fidatevi che nessun finale ad effetto coinvolgerà Cleveland, ma vedremo solamente tante teste cupe e chine prendere la via degli spogliatoi.
E’ necessario migliorare ora se già non è troppo tardi, non è pensabile accendere un interruttore magico a Giugno per far andare ogni cosa al suo posto.
Ricorda per molti aspetti la prima Miami, in finale ci arrivò ma poi ricordate tutti come andò.
Più no che sì quindi, forse la mia è scaramanzia o forse è semplicemente crudo realismo.
Will see.
Dovrei essere super partes ma beh, “We are all witnesses”, pronti ad essere stupiti nuovamente.
Passo e chiudo.

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