L’ultimo minuto di gioco.

L’ultimo minuto di gioco.

L’ultimo minuto di gioco è stata una seria minaccia per la nostra salute.
L’ultimo minuto di gioco ha visto non so quanti ribaltamenti emotivi ed emozionali oltreché di punteggio.
L’ultimo minuto di gioco ha visto gli Spurs che per l’ennesima volta sembravano averla spuntata, i Clippers tenersi aggrappati alla partita ed approfittare di qualche disattenzione degli Speroni e di qualche altra magia di quel folletto in maglia numero 3 per riportarsi avanti.
L’ultimo minuto di gioco è stato pervaso da quel senso di ingiustizia nel dover accettare che una delle due dovesse per forza di cose uscire sconfitta, al primo turno di Playoffs.
L’ultimo minuto di gioco ha visto forse il definitivo tramonto di una dinastia che faremo fatica a considerare passata, di un’era dalla grandezza incommensurabile.
L’ultimo minuto di gioco è stato il palcoscenico del trionfo di Chris Paul, KO dopo pochi minuti di gara, il bicipite femorale che vuole rovinarci lo spettacolo, le sue lacrime, gli spogliatoi sullo sfondo ed alla fine, come nei migliori film hollywoodiani, il ritorno, la rinascita ed il canestro della vittoria.
L’ultimo minuto di gioco è il ritratto della carriera di 3 uomini immensi prima che giocatori fantastici, è il ritratto dello spessore umano di Tim, Tony e Manu, 110 anni in 3 ed una resilienza da insegnare nelle scuole.
L’ultimo minuto di gioco ha fatto male a chiunque ami la concezione di basket di Gregg Popovich forse al canto del cigno, forse.
Sentire parlare di possibile ritiro per gente come Duncan e Ginobili è una di quelle cose che ti lacerano dentro e la sirena finale è stata come quella dannata sveglia mattutina che interrompe un sogno meraviglioso, troppo bello per essere vero.
L’ultimo minuto di gioco è quel minuto che vorresti non arrivasse mai perché sai che può esserti fatale.
L’ultimo minuto di gioco è quel minuto che vorresti arrivasse in fretta perché potrebbe incoronarti vincitore.
E’ il minuto delle lacrime, di gioia o di tristezza, di felicità o di amarezza.
L’ultimo minuto di gioco tra Spurs e Clippers è arrivato dopo 7 partite interminabili, con distacchi minimi, una delle più combattute di sempre.
L’ultimo minuto di gioco ha premiato Doc Rivers ed il suo alfiere CP3 ma ha elevato ancora più in alto gli Spurs e la loro ammirevole grandezza, ergendoli, se ancora ce ne fosse bisogno, a manifesto dello sport più bello del mondo.
Grazie.
Passo e chiudo.



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