Super Mario? Quanto è forte sul campo Balotelli

Super Mario? Quanto è forte sul campo Balotelli

Balo e la showgirl … Balo e la figlia è sua o no? “Dai Mario, riconoscila!” … Balo e la maglia gettata a terra dopo un Inter – Barcellona (dei fenomeni) 3-1, “ma che combini Mario, perché? Vabbè ma ha solo 20 anni” … e ancora le risse, le notti brave (un termine orrendo ma ai giornalisti piace ancora), le multe, Balo lo spaccone, Balo il ragazzo difficile, Balo che non si impegna, le squadre che cambiano e i problemi che restano.

Balo eroe delle nuova Italia multiculturale che cresce giovane e forte dopo Euro 2012, Prandelli allenatore papà; Balotelli stella polare per l’attacco; Balotelli unico grande Colpevole a rovinare quel gruppo fantastico che era la Nazionale di papà Prandelli, all’improvviso incapace: sic transit gloria mundi.

C’è davvero bisogno di dire altro? Di parlare ancora di Mario Balotelli? Forse no.

E così si potrebbe anche chiudere qui, lasciare lo spazio alle trite e ritrite banalità, nell’attesa che Milly Carlucci lo convinca ad andare a Ballando con le Stelle per la prossima stagione (non succede, ma se succede..).

Eppure no, qui si ha la pretesa di provare a parlare di sport, anche se da un altro punto di vista.

Ed è qui l’illogicità: il lato B di Mario B. è il campo.

Impossibile, d’accordo, cancellare del tutto dall’occhio di chi guarda tutto quello che qui sopra, senza neanche approfondire, è venuto in mente in un istante: ogni giocata sbagliata sua peserà sempre più di quella di altri. C’è chi vive l’esatto opposto, ogni errore è perdonato, ma credo che Mario, o forse più il suo procuratore, quando il personaggio Balotelli è stato creato tutto questo l’abbia messo in preventivo.

Personaggio Balotelli, appunto. Dell’uomo, vale per tutti, penso sia sempre buona regola non parlare: chi sono io per sapere della vita degli altri?

Ma del giocatore si può parlare. Discuterne, anche, senza per forza arrivare ad una soluzione, a una valutazione univoca. Vi avverto saranno più le domande che le risposte, nelle prossime righe.

Dunque, al netto di una fama troppo grande da sopportare, di un’infanzia non facilissima, di tutto quello che si vuole: che giocatore è Mario?

Cosa era Balo?

Arriva a 17 anni alla Scala del Calcio e noti due cose: il fisico non è da teen, è una spanna sopra gli altri. In Coppa Italia la butta subito dentro e ne fa due alla Juve, unaJuve di Coppa Italia, ma pur sempre la Juve. Predestinato, ovvio. Il procuratore Rajola ci va a nozze, crea da subito il Balo Personaggio: ci vuol talento anche in questo, non tutti sarebbero stati così abili, se poi sia un bene è un altro discorso.

Ma già lì la domanda: che ruolo è? Veloce, gioca largo, ha piede ma il dribbling non c’è. Punta pura si difende, ha tempo, ma di palloni ne tiene su pochini. In contropiede può giocare bene. E poi c’è quel fisico, non ha vent’anni e si farà. Poi arriva la maglia gettata in terra, la prima avventura inglese e ogni cosa che diventa ingigantita.

Cosa è Balo?

Ma lo fareste giocare ora Balo? E in che ruolo?

Tecnicamente sembra un giocatore meno forte ora, a 24 anni, che due anni fa. Largo corre meno, anzi non corre più. Può fare oggettivamente solo il centravanti e al Liverpool sta facendo una fatica boia a centrare la porta, ma c’è da dire che al Milan nel suo primo anno e mezzo da titolare, in una squadra non messa benissimo, li ha fatti.

Ecco: primo anno da vero titolare. Forse non un caso, forse un sintomo di un’esplosione attesa e non arrivata del tutto

E forse è tutto lì il problema: i termini di paragone. Se si alza l’asticella e si prendono i grandissimi, l’alibi dell’età comincia a non reggere più. Troppe partite abuliche, troppi scivolamenti dal mood della partita. Se come diceva il grande Butinar imitandolo: “Resto un ragazzo umile e sono il più grande giocatore del mondo dopo Messi”.. allora non ci siamo.

Il talento c’è, ma quanto è? Per me resta lì, l’enigma. Lo definiscono sempre un patrimonio del calcio italiano, forse però c’è poco in cassaforte in questo momento, tra i nostri attaccanti. E anche una somma discreta finisce per sembrare un tesoro.

Come centravanti e “finti nueve” ci sono almeno 25 giocatori, in questo momento, anche pari età, anche pazzi e ingestibili, che metterei titolare davanti a lui, di cui 7-8 anche nella bistrattata serie A. Certo,  parlando di italiani sono molto meno, e per questo una chiamata azzurra (33 e 13 presenze e gol, comunque) non deve e non può sorprendere.

Era ingiusto chiedergli di essere l’unica vera certezza di una spedizione Mundial, ingiusto anche per lui. Come dargli la croce addosso troppo facile.

Cosa sarà Balo?

Più volte, con spirito dell’esagerazione, un mio amico del Balo ha detto che (e cito) “Buon giocatore con mezzi fisici sopra la media, ma senza testa: 15 anni fa non avrebbe giocato nel Como di Fascetti”. Esagerato, certo, e da qui si potrebbe aprire un discorso diverso, su come si gioca a calcio in Italia, su cosa è successo dal 2000 ad oggi al nostro pallone.

Calcio-Balotelli-Style

Dici Fascetti però e pensi a Cassano, ed è un paragone quello tra Balo e il giovane incontrollabile Antonio di Bari, Roma e del pellicciotto alla presentazione al Real Madrid (lo chiamavano El Gordo) che spesso si sente. Han fatto anche coppia in Nazionale, vien facile farlo.

Regge, ma solo per pochi aspetti. La fama improvvisa, la grande platea troppo presto, un’istintività di base difficile da frenare. Ma la tecnica del barese, con un minimo di voglia e preparazione fisica negli anni migliori, poteva realmente fare la differenza. Non l’ha fatta se non a sprazzi e in piazze piccole, quando forse era troppo tardi.

Balo ha talento per fare la differenza, trasmette la stessa sensazione? Io non credo.

In campo, non la vedo.

Spero tanto di sbagliarmi, più per lui che altro. Perché quello che gli han creato intorno è fin troppo grosso e se esplode rischia di fargli davvero un grande male.

 

Daniele Gamba



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